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lunedì 24 ottobre 2011

L'importanza di un saluto

Un uomo lavorava in uno stabilimento di confezionamento di carne in Norvegia.

Un giorno, terminato il suo orario di lavoro, l'uomo si recò dentro una cella frigorifera a controllare qualcosa, ma la porta gli si chiuse dietro con la sicura fuori e rimase intrappolato dentro.

L'uomo cominciò a sbattere fortemente contro la porta e ad urlare, ma nessuno lo sentiva. La maggior parte degli operai era andata a casa ed era quasi impossibile sentire attraverso lo spessore di quella porta.

Era già da cinque ore nella cella frigorifero quasi sull'orlo della morte.

Improvvisamente la porta si aprì, una guardia di sicurezza entrò e lo salvò.

Quando chiedero alla guardia come gli fosse venuto in mente di aprire quella porta che non faceva parte del suo lavoro di routine, spiegò: "Lavoro  in questo settore da più di 35 anni, centinaia di operai entrano nello stabilimento ogni giorno, ma è lui l’unico che mi saluta la mattina e mi augura un 'arrivederci a domani' la sera. Il resto degli operai mi tratta come se fossi invisibile. Oggi, mi ha  detto "ciao" all’entrata, ma non "arrivederci a domani" all’uscita. Io aspetto sempre quel "Ciao, buon giorno" e "Ciao, a domani", ogni giorno. Sapendo che non mi aveva ancora salutato, ho pensato che doveva ancora essere da qualche parte nello stabilimento, per questo l’ho cercato e... l’ho trovato."



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