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2007-2015: Scrigno dei Tesori anno 9 !

Cari amici, arrivati all'anno 10... sentiamo il bisogno di una pausa. La promessa è stata mantenuta ("Almeno un post al giorno") ed ora c'è il meritato riposo.

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giovedì 28 giugno 2012

Il lupo e il pastore

C'era un coltivatore che allevava pecore ed aveva difficoltà con i lupi che tentavano di sottrargliele. Lui amava le sue pecore e non voleva perderne neanche una.

Un giorno i lupi vennero ed il coltivatore prese rapidamente il suo fucile e BANG! - uccise ogni lupo che vedeva. Appena però diresse il suo fucile verso un'ombra vide un cucciolo di lupo che si accalcava tremolante dietro il recinto. Il coltivatore provò pena per lui, lo raccolse, lo piegò nel suo cappotto e lo porto' a casa. Più passava il tempo, più il coltivatore cominciò ad amare il lupo cucciolo e lo tenne affinché lo aiutasse a prendersi cura delle sua pecore ogni giorno. Anche le pecore amavano il lupacchiotto tanto da considerarlo come uno di loro.

Il lupetto imparò a chiamare ciascuna pecora col suo nome, proprio come faceva il coltivatore. Quando il lupo divenne adulto, il coltivatore aveva così fiducia in lui da lasciarlo prendersi cura delle sue pecore mentre lui andava in città per comprare le provviste.


Poi un giorno il lupetto, mentre stava correndo nel campo del coltivatore, sentì ululare dal bosco. Corse all'orlo del recinto e guardò: un branco di lupi si avvicinava. Essi sembrarono felici di vederlo, nonostante egli non li riconscesse. Uno alla volta, essi iniziarono a raccontargli di come si stessero divertendo, correndo dovunque volessero, facendo tutto ciò che procurava loro piacere... senza che nessuno dicesse loro cosa fare! I lupi invitarono il lupacchiotto a venire dall'altro lato del recinto con loro. Il lupo cucciolo pensò al recinto e al fatto che non era mai stato dall'altro lato. E più dava loro ascolto, più cominciava a chiedersi se si stesse perdendo qualche cosa. Si prese qualche minuto e poi iniziò a scavare sotto il recinto ed andò via col branco.
Per tre stagioni visse coi lupi. Loro avevano abbondanza di cibo e facevano davvero qualunque cosa volessero. Era così divertente e lui era contento per la scelta che aveva fatto. Ma arrivò inverno ed ognuno di essi divenne affamato e senza riposo. Aveva freddo, tanto freddo, nei luoghi dove decidevano di dormire. Il lupacchiotto cominciò a pensare al coltivatore e al fatto che mai aveva provato né freddo né fame. Presto sentì il capobranco annunciare che era arrivato il momento di attaccare le pecore del coltivatore, affinché potessero superare l'inverno. Il lupacchiotto esclamò con veemenza: 'No, loro sono i miei amici, non fate loro del male!'. Ma il capobranco rispose: 'Ora sei uno di noi, fa come ti ho detto!'.

Essi cominciarono a correre veloci verso la proprietà del coltivatore. Il lupacchiotto li seguì di malavoglia. Presto arrivarono e cominciarono a scavare sotto il recinto del coltivatore. Il coltivatore sentì il belato delle sue pecore di fuori così afferrò il suo fucile e corse a sparare ai lupi.

BANG!
BANG! BANG!
Li uccise uno dopo l'altro e arrivò il momento in cui stava per affrontare un lupo appoggiato appena fuori dal recinto, che, vedendo i suoi compagni a terra sanguinanti,  piangeva e diceva: 'Aspetta, non spararmi. Io sono il cucciolo che tu hai allevato. Io sono il tuo amico. Non ricordi? 'Ma il coltivatore guardò il lupo dal pelo sporco e strappato, che odorava come il resto del branco. Egli disse al lupo, 'Io non ti conosco.' Impugnò il suo fucile e... BANG!!! Il lupo era morto!

Nell'uditorio era calato il più assoluto silenzio. Il fratello che pronunciava il discorso fece una pausa e chiese: 'Fratelli, quando Armaghedon arriverà e Gesù darà inizio alla distruzione... ci riconoscerà?

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