PRIMA PAGINA
domenica 30 novembre 2008
Il mare
sabato 29 novembre 2008
Le stagioni
Le stagioni
venerdì 28 novembre 2008
Strade "strette"
giovedì 27 novembre 2008
Edifici singolari...
mercoledì 26 novembre 2008
L'origine dei Cantici del Regno
martedì 25 novembre 2008
Testamento biologico, la necessità di fare una battaglia per la libertà
(Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico al Seminario del Pd sul tema del testamento biologico)
Il voto parlamentare di luglio sulla mozione Englaro dovrebbe essere stato utile a capire la capacità della maggioranza di strumentalizzare cinicamente la vicenda:attaccare la magistratura, accreditarsi simpatie del Vaticano, imporre un'etica di Stato.
Se il Partito Democratico vorrà distinguersi ed entrare nel merito, c'e' una cosa sola e semplice da fare: una legge leggera che traduca e renda applicabile -come una sorta di linee guida- l'articolo 32 della Costituzione per superare la differenza di trattamento, ingiusta e incostituzionale, di cui oggi e' vittima l'incapace.
Sgombriamo il campo dall'eutanasia -di cui come radicali, ma anche come maggioranza del Paese testimoniato in più occasioni con sondaggi e altro, siamo favorevoli- e dall'accanimento terapeutico -non inquadrabile certo per legge perché rispondente solo a valutazioni personali e contingenti.
Dovremo legiferare sul consenso informato e sulle dichiarazioni anticipate di volontà, scritte davanti a testimoni, inserite in registri telematici accessibili agli ospedali che come per il consenso informato espresso da persona capace non possono far altro che essere vincolanti per il medico. Non credo che si possa parlare di obiezione di coscienza, perché si tradurrebbero nella pratica non nel non fare un intervento (come la legge che disciplina l'aborto), ma nel farlo contro lavolontà del paziente.
Oggi la persona capace può rifiutare qualsiasi cura, terapia o trattamento sanitario, perché domani la stessa persona perde questo diritto solo perché non e' più in condizioni di manifestarlo?
Nel nostro disegno di legge si prevede la possibilità di nominare un fiduciario che dovrà agire in conformità delle volontà del paziente, si prevede il ricorso d'urgenza al giudice monocratico in caso di controversie tra fiduciario e sanitari, un registro nazionale telematico collegato e accessibile da ospedali pubblici e privati in tempo reale, una informativa biennale, una relazione al Parlamento e una campagna informativa.
Il Partito Democratico rischia di cercare un accordo su una legge che parli invece che del diritto a decidere quali cure accettare, quali cure non si possano escludere, si paventa il rischio di fare una legge in cui si scrive l'obbligo di alcuni trattamenti -idratazione e alimentazione in primis- E' un'altra legge.
Situazione simile a quella che ha dato origine alla legge 40, nata per disciplinare la fecondazione assistita, finita con il vietare una lunga serie di tecniche e di modalità praticate in tutto il resto del mondo.
Ma se il punto che sicuramente ci vede tutti d'accordo e' che quelle dichiarazioni e quella volontà siano state espresse in maniera libera, facciamo sì che quella volontà sia certa e consapevole. Se questo e' un punto di vicinanza non e' possibile prevedere obiezione di coscienza, o il fatto che non sia vincolante per il medico.
Se il Partito Democratico vuole fare un testo coordinato, credo che il lavoro l'abbia già fatto il senatore Ignazio Marino che per numero di firme e per l'articolato comprensivo della parte su assistenza sanitaria, cure palliative e testamento biologico, e' di aiuto anche per risolvere il dilemma principale: inserire nella legge come idratazione e alimentazione possano stare scritte o no sulle volontà anticipate di trattamento: io ci posso scrivere non mi attaccate ad alcuna macchina per respirare e un testimone di Geova scriverà non fatemi alcuna trasfusione di sangue, qualcun'altro scriverà lascio ai medici piena libertà di azione di attaccarmi a tutte le macchine che vi vengono in mente!
Ciò che avviene oggi invece e' che decide il medico.
© ADUC.it - Pubblicata il 26/09/2008
lunedì 24 novembre 2008
Parcheggi in zona vietata
domenica 23 novembre 2008
La negazione del Cristianesimo
La negazione del Cristianesimo
Quando arrivi alla soglia degli ottantacinque anni non ti viene certamente la voglia di fare lo sfottente. Senti vicina sorella morte e senti vicino il momento di presentarti al Giusto Giudice. Ma non viene meno, non può venir meno la voglia di cercare e di dire la verità, almeno quella che tu credi sia la verità vera. Qualcuno potrebbe essere tentato di pensare che io ho il dente avvelenato, che sono sempre propenso alla contestazione. No, no: è sempre l'incoercibile bisogno di ricercare in tutto la verità.
E questa va detta sempre e principalmente quando non viene accettata da una o più persone. Da un po' di tempo a questa parte ho notato che nei 176 inni che compongono il libretto dei canti della mia parrocchia non ci sono più due inni che avevo molto apprezzato e dei quali avevo contestato la falsità già nel 1986. Del primo inno ricordo vagamente questo concetto:" Di fronte a tante ingiustizie il mio cuore si tribella e protesta si fa". Il secondo inno era il seguente:" Nella Chiesa del Signore tutti gli uomini verranno se bussando alla sua porta solo amore troveranno.
Quando Pietro, gli Apostoli e i fedeli vivevano la vera comunione mettevano in comune i loro beni e non v'era tra loro distinzione". L'ultima strofa, la più stupefacente, la più bugiarda: "E noi che ci sentiamo Chiesa viva desideriamo con ardente impegno riprendere la strada primitiva secondo l'evangelico disegno". Cantavano tutti, con naturalezza, non solo i ragazzi, ma anche le ricche signore con le costose pellicce, anche i ricchi borghesi presenti in chiesa. Penso che lo stesso canto viene cantato con la stessa scandalosa disinvoltura in tutte le chiese d'Italia. E mi viene la nausea. Sulle stridenti contraddizioni tra il canto dei fedeli e la realtà delle cose diventano inevitabili alcune amare riflessioni. Tra i primi cristiani non vi era alcuna distinzione. Tra i cristiani di oggi, che pur si chiamano fratelli, le distinzioni ci sono e sono enormi. C'è chi vive nella miseria, c'è chi vive nella ricchezza più sfaciata e provocante. I primi cristiani mettevano in comune i loro beni. I ricchi cristiani di oggi, ammaestrati e spalleggiati dalla dottrina sociale della Chiesa, non pensano lontanamente non dico di mettere in comune i beni accumulati con lo sfruttamento dei "fratelli", ma non sognano neppure che sia doveroso almeno assicurare a tutti una casa e un lavoro.
E non si è fatto nulla, assolutamente nulla. In barba al nostro cristianesimo e in dispregio del più elementare senso di giustizia abbiamo tollerato che i ricchi mantenessero i loro palazzi, le loro ville, i loro panfili. E ci vantiamo di aver creato questa civiltà che pomposamente definiamo cristiana, anche se in effetti essa è la negazione pratica del cristianesimo ed arriviamo perfino a riempirci la bocca con grossi paroloni e cantiamo inni come quello di sopra senza avvertirne l'oppiacea ed alienante falsità. Tutto potevo aspettarmi meno che la Chiesa potesse servire ad addormentare le coscienze invece di inquietarle! Che io sappia, non c'è nei progetti della gerarchia, neppure in quelli a lungo termine, di far mettere i beni in comune tra i fedeli e di compiere fra loro una "giusta divisione". Dov'è quindi l'ardente impegno di cui parla quell'inno bugiardo? Non esiste. Neppure nel mondo dei sogni. L'inno di cui sopra, senza volerlo, ha detto la verità: quelli che bussano alle porte della gerarchia e del clero, "solo amore troveranno", amore verbale, ma niente soldi. D'altra parte dar soldi non è un precetto, ma solo un consiglio evangelico. Prima chiaritas incipit a se. Così scrivevo oltre vent'anni fa. E' forse cambiato qualcosa da allora? Non mi pare. Noto solo ora che quell'inno è stato espulso dai canti della Parrocchia. Tutto questo ha un significato? Forse è stata avvertita la falsità di quel canto in contrasto con la vita reale della Chiesa? Parebbe di sì. Forse hanno ragione tutti coloro che pensano
Autore : Antonio Corsello
notizia del 13/11/2008 messa in rete alle 18.21.59
sabato 22 novembre 2008
Amici
venerdì 21 novembre 2008
Il niente
giovedì 20 novembre 2008
Lo specchio
mercoledì 19 novembre 2008
Testamento biologico
La proposta di legge firmata Veronesi
Nei secoli scorsi c'era la paura di morire anzitempo. Oggi c'è quella di sopravvivere oltre il limite naturale della vita, in una condizione artificiale. Ognuno deve avere il diritto di decidere sul termine della propria esistenza
MILANO — Se la morte è il termine naturale della vita umana, di fronte alla possibilità di allontanare questo confine chi deve porre limiti e a quali condizioni? La tecnologia? Le istituzioni? I medici? «Io penso che ognuno di noi ha il diritto di autodeterminarsi e di esprimere cosa vuol fare nel caso si trovasse in condizioni che lo privano della sua identità e dignità. Ognuno deve essere libero di scegliere». E' il senatore Umberto Veronesi a parlare. Il Veronesi medico si ferma di fronte al confine tra vita artificiale e morte naturale. E affida a uno stringato disegno di legge il suo modello di testamento biologico. Il caso Eluana Englaro ha fatto cambiare idea all'ex ministro della Sanità («Non serve una legge, basta il notaio», diceva fino a poco tempo fa). Ora la legge occorre. «Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di volontà», è il titolo del ddl 972 che porta la sua firma. Nove articoli in tutto. Si aggiunge alla decina di altri testi in attesa di giudizio... parlamentare.
«La mia legge — spiega — non riguarda il tema dello stato vegetativo permanente nella sua globalità, ma solo il diritto di ogni cittadino di rifiutare questo modo innaturale di terminare la propria vita. Oggi la decisione di come e quando prolungare l'assistenza è completamente nelle mani dei medici, mentre invece è diritto inalienabile di ogni cittadino decidere se iniziare o quando lasciare il trattamento di sostegno». A Veronesi non piace il termine accanimento terapeutico («E' un controsenso linguistico»). «Compresa l'alimentazione e l'idratazione artificiale».
«In passato—aggiunge il senatore Pd — c'era la paura di morire anzitempo. Oggi c'è quella di sopravvivere oltre il limite naturale della vita, in una condizione artificiale, priva di coscienza e di vita di relazione ». Conseguenza dell'ipertecnologica medicina moderna. Un limbo che «pone la società di fronte a dilemmi sconosciuti alla storia e al pensiero». E che ha portato a un movimento, negli Stati Uniti e in Europa, favorevole alla possibilità di esprimere, in condizioni di normalità e di lucidità mentale, le «direttive anticipate» che i medici devono rispettare «nel caso che un danno cerebrale grave impedisca la consapevole espressione di assenso o di dissenso alle cure proposte». Un movimento che ha scatenato il dibattito tra medici e pazienti, tra laici e credenti, tra politici appartenenti agli stessi partiti.
Per i medici contrari al testamento biologico c'è l'obiezione di coscienza: «E' data la possibilità al medico che ha in carico il paziente di non seguire le indicazioni di volontà anticipate, se questo contrasta con le sue convinzioni etiche, affidando il paziente ad altri medici». E ai veti del Vaticano risponde: «Chi ha fede sceglierà di affidarsi a Dio. O, ancora per fede, rifiuterà trattamenti che potrebbero salvarlo (le trasfusioni di sangue per i Testimoni di Geova). Chi non ha fede, potrà affidarsi ai poteri della scienza medica o scegliere di stabilire dei limiti».Mario Pappagallo
Mario Pappagallo13 novembre 2008
www.corriere.it
martedì 18 novembre 2008
Igiene
lunedì 17 novembre 2008
La cicogna e i bambini
domenica 16 novembre 2008
Come difendersi dalle banche II
sabato 15 novembre 2008
Come difendersi dalle banche I
Risposta: a caro prezzo!
(trovato in internet: vedi evidenziazione)
venerdì 14 novembre 2008
Australian test
Ah dimenticavo: il mio punteggio è 38! E ci azzecca proprio!
giovedì 13 novembre 2008
Artigiani
Il post è stato modificato dopo la pubblicazione iniziale.
mercoledì 12 novembre 2008
Alibi
"Non posso farmi il test alcolemico con il prelievo del sangue: sono Testimone di Geova".
Un plauso alla faccia tosta: pur ubriaco fradicio, un ventenne colornese è quasi riuscito ad eludere i controlli delle forze dell'ordine con una scusa "religiosa". Difficilmente attaccabile, anche per timore di incorrere in discriminazioni.
Nei giorni scorsi i carabinieri hanno seguito in piena notte, in viale Mentana, un'auto che procedeva a zig zag e in contromano. Quando finalmente il conducente si è fermato, ha cominciato a infilare una scusa dietro l'altra per non sottoporsi all'alcol test: sosteneva di non riuscire a soffiare nel palloncino e di essersi semplicemente "distratto" alla guida. Quando il carabiniere ha insistito per portarlo in ospedale per un prelievo del sangue, il giovane l'ha sparata grossa: ha detto di essere Testimone di Geova.
Il militare non si è fatto intortare: gli sono bastate poche domande per far cadere in contraddizione il giovane che, alla fine, si è deciso a sottoporsi all'esame: il suo tasso di alcol nel sangue era doppio al limite consentito.
Per l'inventivo studente un finale scontato: il ritiro della patente.
(06 novembre 2008)
martedì 11 novembre 2008
Pace e sicurezza
Era un pò che non se ne parlava così tanto...
Obama presidente, il mondo si congratula
Adnkronos/IGN -
... che segna in ogni caso un elemento di forte novità con la storia di quel paese amico e di speranza per un futuro di pace e sicurezza nel mondo''. ...
AGI - Agenzia Giornalistica Italia -
A quelli che cercano pace e sicurezza dico: vi sosterremo. E a quanti si sono chiesti se il faro dell'America sia ancora luminoso come un tempo dico: questa ...
Il discorso di Obama a Chicago
Il primo discorso di Obama «Dio benedica l’America»
Il discorso di Obama dopo la vittoria tradotto in Italiano
lunedì 10 novembre 2008
"Come essere invisibili"
Il libro "Come essere invisibili" di J. J. Luna, è stato pubblicato per spiegare alla gente come proteggersi dal furto d'identità. Segue la traduzione in italiano delle pagg. 81-82 (sotto riportate)
Che dire della donna delle pulizie o di chi pulisce i tappeti?
"Quantomeno, avvaletevi di qualcuno che i vostri amici conoscano da anni e vi raccomanderebbero senza riserve. Tuttavia, se dovete proteggere dei segreti, questa precauzione potrebbe non essere sufficiente. Gli investigatori privati sono conosciuti perché offrono ragguardevoli somme di denaro in cambio di spazzatura proveniente dall'ufficio di un'abitazione prima che venga mandata al macero.
"Il mio prossimo consiglio potrebbe valere molto più di quanto abbiate pagato questo libro. Nella prima edizione di questo libro, vi ho suggerito di contattare un membro attivo degli Avventisti del Settimo Giorno, dei Testimoni di Geova o della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno (Mormoni). Al contrario delle principali religioni, difficilmente troverete un appartenente di vecchia data di queste tre religioni in prigione a meno che - come avviene in alcuni paesi - non ci sia finito a motivo della sua fede. Queste persone credono che il loro Creatore le guardi e preferirebbero morire piuttosto che rubare.
"Ora che il ritorno di esperienza di questo consiglio è arrivato, limiterò la mia raccomandazione ai soli Testimoni di Geova, che hanno ricevuto un parere omogeneamente positivo. Aggiungo subito che, tuttavia, non ci sono stati pareri negativi sulle altre due religioni. Piuttosto, non ci sono stati affatto pareri. Di conseguenza, presumo che gli altri due gruppi non abbiano membri interessati al lavoro di pulizia. I Testimoni, al contrario, svolgono l'ottanta per cento del lavoro di portineria notturna nei palazzi degli uffici delle grandi città e una percentuale ancora maggiore nelle cliniche. In quasi ogni città, ci sono Testimoni con imprese di portineria o pulizia, come anche singoli che svolgono molto del lavoro di pulizia in residenze di alto livello dove la sicurezza è essenziale. Di solito chiedono un prezzo fisso, svolgono il loro lavoro velocemente ma scrupolosamente e guadagnano dai 20 ai 40 dollari l'ora. Raramente si rifiutano di lavorare in orari inconsueti, come la sera tardi o la mattina molto presto, o durante le festività (visto che non le festeggiano).
"Sebbene chiamino i loro edifici di culto 'Sale del Regno' possiamo trovarli nelle Pagine Gialle alla voce 'Chiese'. Nel corso degli anni, abbiamo imparato che l'orario migliore per chiamare una Sala del Regno è fra le 18.45 e le 19.10 di martedì, mercoledì o giovedì. Quest'orario corrisponde a poco prima che inizi una delle loro adunanze. Chiedete di parlare con uno degli 'anziani'. Se sono occupati, lasciate il vostro numero e fatevi richiamare. Quando vi risponde un anziano, non usate titoli come pastore o reverendo, loro non usano titoli. Limitatevi a spiegare di cosa avete bisogno.
"Non c'è bisogno di provare imbarazzo nel chiamare. Persone che non sono Testimoni chiamano spesso le Sale del Regno per domandare se qualcuno cerca lavoro. (Oltre alla portineria, sono molto richiesti nelle professioni dove si maneggiano grosse somme di denaro). Se siete oltremodo preoccupati della privacy, dite che preferireste un lavoratore che fa il 'pioniere'. Con questo termine i Testimoni indicano coloro che dedicano la maggior parte del loro tempo nell'opera di insegnamento della Bibbia. Non possono essere pionieri a meno che non abbiano un'eccellente reputazione sia fuori che dentro la loro congregazione. E non preoccupatevi: non vi predicheranno mentre lavorano!"
domenica 9 novembre 2008
Tiscali
sabato 8 novembre 2008
Orchidee 2
Ricordate il post "orchidee" del 21 ottobre 2008? Eccone il seguito!
venerdì 7 novembre 2008
Lettura della Bibbia 3
lettura della bibbia non stop (iniziativa del papa)
giovedì 6 novembre 2008
Lettura della Bibbia 2
leggere tutta la bibbia in un anno
mercoledì 5 novembre 2008
Lettura della Bibbia 1
lettura della bibbia 2009
martedì 4 novembre 2008
Vorreste conoscere la verità?
Come sta andandola campagna speciale con il volantino "Vorreste conoscere la verità?"?
Se vuoi collaborare... sarà apprezzato!
lunedì 3 novembre 2008
domenica 2 novembre 2008
Commemorazione a Mombasa
in Kenya come tutti voi sapete, la nostra religione e' riconosciuta legalmente.
i fratelli si possono radunare liberamente..e l'opera sta progredendo a grandi passi..
purtroppo le condizioni di vita non sono proprio ottimali..
vi invio questa esperienza molto incoraggiante
di Roberto e Satu (che ho conosciuto telefonicamente) missionari a mombasa da 6 anni.
E' stata scritta nel periodo della commemorazione..come noterete..circa 6 mesi fa..
forse alcuni l'avranno gia' ricevuta mesi fa, ma per chi non l'ha letta e' molto significativa..
oltre al racconto di una bella esperienza avuta dal fratello Roberto..
la cosa piu' bella e' che fa capire gli sforzi e i sacrifici che i nostri fratelli devono fare in questo povero paese dell'africa nera..
Spero possiate trarne spunto e condividerla con altri.
un affettuoso saluto
(da un corrispondente)