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2007-2015: Scrigno dei Tesori anno 9 !

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martedì 25 novembre 2008

Testamento biologico, la necessità di fare una battaglia per la libertà

Quanto segue compare nello Scrigno dei Tesori solo come testimonianza del dibattito in corso

(Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico al Seminario del Pd sul tema del testamento biologico)

Il voto parlamentare di luglio sulla mozione Englaro dovrebbe essere stato utile a capire la capacità della maggioranza di strumentalizzare cinicamente la vicenda:attaccare la magistratura, accreditarsi simpatie del Vaticano, imporre un'etica di Stato.

Se il Partito Democratico vorrà distinguersi ed entrare nel merito, c'e' una cosa sola e semplice da fare: una legge leggera che traduca e renda applicabile -come una sorta di linee guida- l'articolo 32 della Costituzione per superare la differenza di trattamento, ingiusta e incostituzionale, di cui oggi e' vittima l'incapace.

Sgombriamo il campo dall'eutanasia -di cui come radicali, ma anche come maggioranza del Paese testimoniato in più occasioni con sondaggi e altro, siamo favorevoli- e dall'accanimento terapeutico -non inquadrabile certo per legge perché rispondente solo a valutazioni personali e contingenti.

Dovremo legiferare sul consenso informato e sulle dichiarazioni anticipate di volontà, scritte davanti a testimoni, inserite in registri telematici accessibili agli ospedali che come per il consenso informato espresso da persona capace non possono far altro che essere vincolanti per il medico. Non credo che si possa parlare di obiezione di coscienza, perché si tradurrebbero nella pratica non nel non fare un intervento (come la legge che disciplina l'aborto), ma nel farlo contro lavolontà del paziente.

Oggi la persona capace può rifiutare qualsiasi cura, terapia o trattamento sanitario, perché domani la stessa persona perde questo diritto solo perché non e' più in condizioni di manifestarlo?

Nel nostro disegno di legge si prevede la possibilità di nominare un fiduciario che dovrà agire in conformità delle volontà del paziente, si prevede il ricorso d'urgenza al giudice monocratico in caso di controversie tra fiduciario e sanitari, un registro nazionale telematico collegato e accessibile da ospedali pubblici e privati in tempo reale, una informativa biennale, una relazione al Parlamento e una campagna informativa.

Il Partito Democratico rischia di cercare un accordo su una legge che parli invece che del diritto a decidere quali cure accettare, quali cure non si possano escludere, si paventa il rischio di fare una legge in cui si scrive l'obbligo di alcuni trattamenti -idratazione e alimentazione in primis- E' un'altra legge.

Situazione simile a quella che ha dato origine alla legge 40, nata per disciplinare la fecondazione assistita, finita con il vietare una lunga serie di tecniche e di modalità praticate in tutto il resto del mondo.

Ma se il punto che sicuramente ci vede tutti d'accordo e' che quelle dichiarazioni e quella volontà siano state espresse in maniera libera, facciamo sì che quella volontà sia certa e consapevole. Se questo e' un punto di vicinanza non e' possibile prevedere obiezione di coscienza, o il fatto che non sia vincolante per il medico.

Se il Partito Democratico vuole fare un testo coordinato, credo che il lavoro l'abbia già fatto il senatore Ignazio Marino che per numero di firme e per l'articolato comprensivo della parte su assistenza sanitaria, cure palliative e testamento biologico, e' di aiuto anche per risolvere il dilemma principale: inserire nella legge come idratazione e alimentazione possano stare scritte o no sulle volontà anticipate di trattamento: io ci posso scrivere non mi attaccate ad alcuna macchina per respirare e un testimone di Geova scriverà non fatemi alcuna trasfusione di sangue, qualcun'altro scriverà lascio ai medici piena libertà di azione di attaccarmi a tutte le macchine che vi vengono in mente!

Ciò che avviene oggi invece e' che decide il medico.

© ADUC.it - Pubblicata il 26/09/2008

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