Intervista al congresso di Marignane,   Francia, 2015.
 Ad un   tavolo sono sedute due sorelle e due fratelli. Il fratello che svolge la parte   intervista la prima sorella:
 "Che cosa ti è difficile nella   predicazione?„
 "La   mia difficoltà era di predicare nei negozi",  gli risponde. "Un   giorno sono entrata in un negozio di scarpe, ho appoggiato le riviste sul   banco ed ho detto alla commessa: "È per voi.„ e me sono andata rapidamente.   "
 Tende   il microfono alla sorella accanto che dice:
 "Io   sono la commessa. Ho letto le riviste ed ho trovato la verità che   cercavo. Ma   essendo solo una dipendente, mi sono detta che poiché avevo trovato ciò che   cercavo, anche altri potevano trovarlo ed ho dato le riviste al mio datore di   lavoro, dicendogli che avevo trovato ciò che cercavo e che avrebbe potuto essere   interessante anche per lui."
 E   passa il microfono al fratello accanto.
 Il   fratello dice: "Io sono il proprietario del negozio. Anch'io ho trovato ciò che cercavo e mi sono detto che   non potevo conservarlo per me. Ho l'abitudine di mangiare a mezzogiorno in un   parco ed ho lasciato le riviste sulla panca dove mi sedevo dicendomi che se era   bene per me, sarebbe bene anche per qualcun'altro che avrebbe trovato le riviste.   "
 Ed ha   passato il microfono al suo vicino che ha detto:
 "Io   ero un barbone senza fissa dimora ma ero stato educato nella verità. Poi, ho voluto vivere secondo le mie   scelte e fare l'esperienza della vita. Vedendo le riviste sulla panca, ho capito che Geova si   ricordava di me e che dovevo ritornare a Lui. "
 Quindi, ha reso il microfono alla prima sorella che ha   detto:
 "L'ex barbone è mio figlio.„
anche in tedesco !
 
anche in tedesco !
KETTENREAKTION – Zufall oder 
Wunder/Engel?
Interview auf einem Kongress 
in Marignane, Frankreich, 2015
in Marignane, Frankreich, 2015
Zwei Brüder und zwei Schwestern sitzen am Tisch. Der Bruder der den 
Programmpunkt moderiert, fragt die erste Schwester: „Was fiel dir im Dienst 
immer am Schwersten?“
„Mir fiel der Dienst in Geschäften immer am schwersten“ antwortet sie 
dem Bruder. „Eines Tages bin ich dann in ein Schuhgeschäft gegangen und habe 
einfach die Zeitschriften auf den Tresen gelegt und der Verkäuferin gesagt: „Das 
ist für Sie“. Und bin dann sofort wieder gegangen.
Sie reicht das Mikrophon der Schwester neben ihr. 
Die sagt: „Ich bin die Verkäuferin. Ich habe die Zeitschriften gelesen 
und die Antwort gefunden, die ich gesucht habe, aber da ich nur eine Angestellte 
war, die das gefunden hat, was sie gesucht hat, dachte ich, auch andere könnten 
so Antworten finden. Ich gab die Zeitschriften meinem Chef und sagte ihm, dass 
ich gefunden habe, was ich suchte, und dass das für ihn auch interessant sein 
könnte“.
Sie reicht das Mikrophon dem Bruder neben ihr.
„Ich bin der Chef. Auch ich habe die Antworten gefunden, die ich gesucht 
habe und sagte mir, das kann ich nicht für mich behalten. Ich ging gewöhnlich in 
meiner Mittagspause in einen Park. Dort ließ dann die Zeitschriften auf der Bank 
liegen auf der ich saß, weil ich mir dachte, wenn das gut für mich ist, wird es 
sicher auch für jemand anderen gut sein, der die Zeitschriften 
findet.“
Er reicht das Mikrophon seinem Sitznachbarn.
„Ich war ein Obdachloser, aber ich bin in der Wahrheit groß geworden. 
Doch dann wollte ich unabhängig leben und eigenen Erfahrungen im Leben machen. 
Als ich die Zeitschriften auf der Bank liegen sah, verstand ich, dass Jehova 
mich nicht vergessen hatte und dass ich zu ihm zurückkommen 
sollte.“
Er reicht das Mikrophon der ersten Schwester.
Die sagt: „Der ehemalige Obdachlose der hier am Tisch sitzt, ist 
mein 
Sohn.“
 
 
 
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