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Prendendo spunto dalla notizia del 1. luglio, ecco due interessanti articoli apparsi nei giorni successivi
Violazione della Libertà religiosa la Corte europea condanna la Francia
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Violazione della Libertà religiosa la Corte europea condanna la Francia
Cosa vogliono i governi europei dalla religione? Che supplisca allo stato sociale in crisi, assistendo e confortando; e che fornisca identità e tradizione, contro la confusione di razze, mercati, costumi. È l' ora delle maggioranze religiose; l' ora di chiese socialmente efficienti, baluardo dei valori di un Paese. Perciò le minoranze religiose sono stigmatizzate. Minacciano l' ordine e l' unità; sono straniere, diverse. È lontano il tempo in cui ci siamo battuti per la differenza religiosa. Sì, è vero, siamo diventati grandi, più potenti e più ricchi, facendoci multi-cristiani e multi-religiosi; riconoscendo i diritti degli altri credenti. Ma ora i tempi sono cambiati e molti governi vorrebbero tornare al passato. Invece, giovedì scorso, la Corte dei diritti dell' uomo di Strasburgo ha detto che indietro non si torna. Anzi, è andata oltre. Per la prima volta in cinquanta anni di storia, i giudici europei hanno condannato la Francia per violazione della libertà religiosa. La Corte ha accolto il ricorso dei Testimoni di Geova contro la politica fiscale con cui da anni Parigi perseguita le sectes. Integrista, alternativa, autarchica, la diversità religiosa delle «sette» è indigesta alla République laïque. Il governo ha presentato ai Testimoni di Geova un conto di 57 milioni di euro per tasse evase sulle offerte dei fedeli. Nessun giudice francese ha avuto il coraggio di rilevare l' ovvio, cioè che quella applicazione della legge fiscale è arbitraria e su misura contro i 250.000 Testimoni di Geova transalpini. C' è voluta una corte europea unanime, giudice francese incluso, per ribadire che, salvo casi eccezionali, lo Stato non ha da giudicare «della legittimità delle credenze e delle loro manifestazioni». Lo Stato prevenga e persegua reati, anche quando commessi in nome di Dio. Ma non decida per i cittadini quale fede e quale chiesa siano migliori delle altre. Contro governi nazionali protezionisti della fede, il diritto europeo costruisce una società dinamica, in cui la libertà religiosa vale per tutti. I tanti e i pochi, i vecchi e i nuovi. I comodi e gli scomodi. Marco Ventura RIPRODUZIONE RISERVATA
Ventura Marco
Pagina 50
(2 luglio 2011) - Corriere della Sera
Decisione storica della Grande Camera della Corte Europea tutela i diritti degli obiettori di coscienza
Decisione storica della Grande Camera della Corte Europea tutela i diritti degli obiettori di coscienza
Vahan Bayatyan, fuori dall’Istituto Penale Nubarashen dove è stato imprigionato come obiettore di coscienza al servizio militare
Per l’immediata diffusione
7 luglio 2011
STRASBURGO, Francia – Il 7 luglio la Grande Camera della Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR) ha concluso con una schiacciante maggioranza di 16 voti a uno che l’Armenia ha violato il diritto alla libertà di coscienza del sig. Vahan Bayatyan, un Testimone di Geova armeno, condannandolo e imprigionandolo per la sua obiezione di coscienza al servizio militare. La sentenza segna un punto definitivo nella salvaguardia dei diritti degli obiettori di coscienza dato che capovolge la giurisprudenza di 44 anni su questa materia.
(da Testimoni di Geova News)
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